La Fondazione Compagnia di San Paolo, ha scelto di utilizzare per la prima volta il linguaggio cinematografico per comunicare i propri valori: qui di seguito il trailer, mentre il video lo completo è disponibile anche sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Ambientato in alcuni dei luoghi più simbolici di Torino, la pellicola intende far comprendere come la solitudine quotidiana può diventare una “gabbia” per l’animo delle persone, mentre un semplice gesto può spezzare quelle catene che ci tengono intrappolati.
Un breve musical che, attraverso il linguaggio universale del corpo, racconta la bellezza e la difficoltà nell’aiutare gli altri in un gioco di azioni e reazioni positive. Come in un domino al contrario, i corpi si risollevano e tornano a vivere, spinti da un’energia coinvolgente.
La Fondazione Compagnia di San Paolo, che da sempre rappresenta uno dei simboli dell’innovazione nella cultura e nella società italiana si è trovata totalmente in sintonia con la visione di Ferrero. Questo ha consentito al regista di creare un racconto che fosse in grado di andare oltre gli standard della comunicazione tradizionale.
Un’opera che intende esprimere un messaggio universale non solo attraverso le proprie coreografie, ma anche grazie a un attento studio delle inquadrature e all’utilizzo di un’architettura costantemente in dialogo con i corpi, per spingerci a una riflessione sull’importanza di valori come empatia, libertà e unione, spesso dimenticati nella quotidianità ma necessari per non “perdersi”.
Protagonista del cortometraggio la ballerina russa Masha Shemuranova, che torna a collaborare con il regista torinese dopo il film Happy Birthday (2022), film di chiusura dell’ultima edizione della SIC – Settimana Internazionale della Critica alla Mostra internazionale di Arte cinematografica di Venezia.
La sinfonia di corpi e geometrie visibili in Domino, è stata possibile anche grazie alla collaborazione con il corpo di ballo Egri Bianco Danza di Torino (diretto da Susanna Egri e Raphael Bianco) e alla musica, composta dallo stesso Ferrero ed eseguita tra gli altri dal prestigioso quintetto degli Architorti, che in passato ha collaborato con il gruppo musicale dei Subsonica e ha composto le musiche per vari lavori del maestro del cinema inglese Peter Greenaway.